Nessuna fiction e telecamere: per la classe III di Amministrazione Finanza e Marketing il Tribunale è stato reale, concreto e vivo.
Accompagnati dalla loro prof.ssa di diritto, gli studenti e le studentesse hanno varcato le porte del Tribunale Ordinario di Brescia per un’esperienza che ha dato forma e sostanza a ciò che ogni giorno studiano in aula.
Un’immersione nel mondo della giustizia vera, quella fatta di toghe, imputati e sentenze!
Durante la prima parte della visita, la prof.ssa Baronchelli ha illustrato agli studenti come gli ambienti del Palazzo di Giustizia siano gestiti e organizzati in diverse aree di competenza: sezione penale, civile, lavoro, imprese, famiglia e le rispettive cancellerie.
Nella seconda parte la classe ha avuto l’opportunità di presenziare allo svolgimento di un’udienza penale, che ha visto coinvolto un imputato per spaccio internazionale di sostanze stupefacenti, e di assistere alla lettura di tre sentenze.
Infine, si è presentata un’occasione speciale! Il Pubblico Ministero, titolare del caso discusso in Aula, si è messo a disposizione degli studenti per spiegare il ruolo della sua figura all’interno del processo.
Embed from Getty ImagesAbbiamo chiesto a Gloria Gamba e Oliver Cersosimo, due degli studenti coinvolti, di raccontarci come è stata l’esperienza e quale aria abbiano respirato in Tribunale.
“È stata un’esperienza formativa ed emozionante – hanno risposto i due studenti. C’era un’atmosfera seria e formale ma allo stesso tempo dinamica perché le udienze erano veloci e hanno coinvolto molte persone”.
“Abbiamo assistito all’udienza di un processo penale che ha coinvolto giudice, avvocato difensore, pubblico ministero e testimoni – ha raccontato Oliver. Ognuno con il proprio ruolo professionale, e tutti connessi in modo che il processo potesse seguire un suo flusso corretto. L’atmosfera era tesa, ma allo stesso tempo molto rispettosa delle regole”.

Cosa vi ha colpito maggiormente?
“Ciò che mi ha colpito di più – riflette Oliver – è stata la figura del giudice, per il suo ruolo centrale e decisivo e per come ha gestito la situazione con grande autorità e serenità. La complessità di un processo, il peso delle testimonianze e delle prove mi hanno fatto capire che il diritto non è solo un insieme di regole, ma un mondo di decisioni che possono cambiare la vita delle persone”.

Rispetto all’idea di Tribunale che ci creiamo attraverso serie TV e giornali, quali differenze avete riscontrato?
“Ho notato subito alcune differenze significative – racconta Gloria. In TV, i procedimenti giudiziari sembrano sempre molto drammatici ma anche molto veloci. Immaginavo infatti che fosse tutto molto intenso e che le emozioni fossero sempre al massimo. In realtà, ho visto che i processi possono essere molto più lenti e burocratici, con momenti di attesa che, nella finzione cinematografica, non vengono mostrati. Inoltre, il Tribunale è un ambiente molto serio. In televisione, i giudici e gli avvocati possono sembrare “personaggi”, mentre nella realtà ho percepito la loro funzione e responsabilità in modo più concreto. È stata un’esperienza davvero interessante che mi ha fatto capire che la realtà del Tribunale è molto diversa da quella che immaginavo”.
Sia Gloria che Oliver concordano infine che in classe si studiano leggi, principi e casi teorici, ma è in Tribunale che il diritto prende davvero vita. Lì la teoria diventa realtà: le norme si applicano a situazioni concrete e le decisioni impattano direttamente sulla vita delle persone. Un’esperienza che insegna quindi quanto il diritto non sia solo una materia da studiare ma una realtà da vivere.
Ufficio Comunicazione, Liceo Artistico Foppa e Istituto Piamarta